GLISSER – elisa ferrari – foto&grafia

Storytelling di Parole e Fotografie per chi vuole lasciare un segno indelebile in questa vita.

Ho un “bolide cielo a due ruote” per il mio autunno e sono felice!

È sempre una celebrazione per me l’inizio dell’Autunno. Questo 23 Settembre 2020, così diverso dagli altri perché nel bel mezzo di una pandemia mondiale, ho deciso di fare le cose in grande: mi sono comprata, finalmente, una bicicletta. Che da figlia orgogliosa di un ciclista di professione che correva ai tempi d’oro con Francesco Moser, sembra quasi una barzelletta: eppure ho effettuato questo grande acquisto allo scoccare del mio quarantesimo autunno. Che, a mio avviso, è questa la stagione perfetta per le biciclettate in solitaria, tra pensieri e foliage di emozioni sullo sfondo di colori mutanti che scaldano il cuore. L’ho scelta ovviamente azzurra, grande, con finiture bianche e marroni, accostamenti stupendi per me: da tutta la vita guidavo biciclette di recupero che avevamo in famiglia per deontologia professionale paterna e non ho mai potuto decidere la tipologia e il colore del mio mezzo a due ruote su cui correre. È importante scegliere, sapete? Una scelta è preponderante per il nostro futuro, specialmente se si tratta di sudore e vento sulla faccia, che sono i due ingredienti cult della vita. Sfrecciando porto un po’ di cielo primaverile nel grigio tipico dell’autunno e il fatto che sia completamente azzurra pastello, riprende la bicicletta storica di mio padre, con cui si è vinto un sacco di coppe, poco prima della mia nascita. Ho scelto di ricordare quanto fosse importante la bicicletta per il capostipite della mia famiglia, il nonno, che fu capace di appassionare a tal punto mio padre, regalandogli quel “bolide cielo a due ruote”, come lo chiamava lui. “Chi sceglie l’azzurro quando fuori è tutto grigio è una persona volitiva, limpida, serena.” Questo diceva sempre quel saggio di mio nonno, mentre mi cresceva vischiosa e resistente alla vita. Pedalo senza concentrarmi troppo sull’asfalto e rifletto su quanto ho ereditato di questo pezzo di mondo inciso nel mio DNA, nonostante non abbia mai coltivato questa passione ciclistica per me stessa. Non avevo mai idealizzato tutte queste straordinarie metafore dei pedali e la loro capacità di influenzare puntualmente la mia vita. Eppure c’è del bello nella mia bicicletta azzurra nata in autunno! Chi sceglie di puntare al cielo in una stagione così tramutante come quella degli alberi che si denudano, crede ancora nello spettacolo dei voli pindarici delle foglie, nella bellezza dei sogni e nella onesta fermezza del realizzarli a qualunque costo. Io ho visto mio padre andarsene sulla sua bicicletta azzurra un sacco di volte, quando continuava ad allenarsi dopo aver lasciato le gare. Ho visto la sua tenacia e quanto distacco lasciava sugli altri. Ed è questo che mi ha insegnato più di ogni altra cosa: ad essere costante e ostinata in ciò che volevo esaudire nella mia vita, a dispetto di tutto ciò che mi fosse accaduto intorno, nonostante le circostanze e i contesti inusuali. Avere il coraggio di essere determinata nell’incertezza quotidiana, anche quando le foglie volano via. Pedalare ancora più forte quando il vento è contrario. Che il contrasto conta e non esiste stagione migliore che Ottobre con le sue infinite sfumature, per raccontarcelo. Ho un “bolide cielo a due ruote” per il mio autunno e sono felice. Quarant’anni, due figli, il trauma di una violenza anni fa, qualche premio vinto grazie alla scrittura, una ischemia, le mie passioni sportive coltivate tra cavalli, spade e coltelli, la mia debole gamba sinistra che ogni tanto molla: qualche volta vedo tutto l’insieme, mi blocco e medito su quanto sia importante avere due ruote per riequilibrare non solo me stessa ma anche il pezzo di mondo nel quale coesisto con tutte queste avventure. Fa bene fermarsi quando tutto al di fuori di noi continua a trasformare, spostare, evolvere… fa bene respirare, caricare il pedale e prepararci ad una sfrecciata nell’aria, restando semplicemente ciò che siamo oggi e smettendola di pensare a cosa dovremo essere domani. Ci sono cose che ci meritiamo oggi e altre che non ci meriteremmo mai e potrebbero accadere domani: non dobbiamo dimenticarlo mai. Ho un “bolide cielo a due ruote” per il mio autunno e sono felice: pretendo un po’ di distacco, adesso.

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